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Macchi C 205 Veltro ANR, Delta 2 scala 1/72

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view post Posted on 12/8/2020, 16:04
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Muro o non muro...TRE PASSI AVANTI!

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MACCHI C 205 "VELTRO"



alcune notizie

Il Macchi M.C.205V Veltro era un aereo monomotore a elica italiano da caccia ad ala dritta progettato da Mario Castoldi e costruito dalla Aeronautica Macchi dalla seconda metà della seconda guerra mondiale. Assieme al Reggiane Re.2005 e il Fiat G.55, il Macchi M.C.205 era uno dei tre caccia italiani della "serie 5" pensata per impiegare il motore tedesco Daimler-Benz DB 605. Il "Veltro" fu uno sviluppo del Macchi M.C.202 Folgore e fu impiegato dalla Regia Aeronautica a partire dal febbraio 1943. Concluse la sua attività con l'aeronautica egiziana e italiana a inizio degli anni cinquanta.
In grado di raggiungere una velocità massima di 642 km/h, equipaggiato con un paio di cannoncini da 20 mm o con 2 mitragliatrici Breda-SAFAT da 12.7 mm, il Macchi M.C.205 "Veltro" fu secondo alcuni autori, tra i migliori aerei italiani della seconda guerra mondiale.[2] In combattimento si rivelò in grado di competere con gli aerei nemici dell'epoca, distruggendo diversi bombardieri nemici e fronteggiando agevolmente aerei da caccia come il North American P-51D Mustang, una capacità che spinse la Luftwaffe ad utilizzare un certo numero di questi aerei per equipaggiare un proprio Gruppe.[3]
Sebbene l'M.C.205 fosse in grado di confrontarsi con i migliori avversari in termini di velocità e manovrabilità, fu introdotto troppo tardi nel conflitto per poter essere di qualche impatto sulla battaglia aerea.[4] Inoltre, a causa della scarsa capacità industriale italiana, ne venne prodotto un numero limitato prima della fine delle ostilità.
I principali assi dell'aviazione italiana conseguirono molte delle loro vittorie con l'M.C.205: Adriano Visconti, il maggiore asso italiano, abbatté 11 delle sue 26 vittorie riconosciute con questo aereo; Luigi Gorrini, abbattendo 14 aerei nemici e danneggiandone altri sei, è stato il principale asso del "Veltro".[5]

Aeronautica Nazionale Repubblicana

Al nord i Veltro costituirono i primi reparti da caccia operativi della neonata Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR), operando col 1º Gruppo caccia "Asso di bastoni" dal 3 gennaio 1944, soprattutto contro i bombardieri Alleati. Gli M.C.205 dell'ANR, guidati dalla rete tedesca di radiolocalizzazione che copriva tutta la valle padana, dovevano presidiare un territorio vastissimo, effettuando missioni anche in territorio austriaco e iugoslavo. "I Veltro che volarono per la Repubblica di Salò distrussero un grande numero di bombardieri Alleati ed affrontarono con successo il formidabile P-51D Mustang.
Il pilota italiano con il maggior numero di abbattimenti, Adriano Visconti, ottenne undici delle sue vittorie nelle poche settimane in cui poté pilotare un Veltro.".[16] Il primo combattimento dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, che operava ancora le insegne con la croce di ferro della tedesca Luftwaffe, avvenne il 3 gennaio 1944 nel cielo della Liguria. Gli M.C.205, guidati dall'asso Adriano Visconti, intercettarono una missione di bombardamento della statunitense USAAF diretta alle fabbriche di cuscinetti a sfera RIV di Villar Perosa e formata da bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress e dai caccia bimotori Lockheed P-38 Lightning di scorta. I piloti da caccia italiani abbatterono quattro P-38 Lightnings.[17] Tre dei bimotori da caccia statunitensi precipitarono in fiamme, mentre un quarto andava a schiantarsi sulle Alpi Marittime (anche ai piloti tedeschi del II/JG77 fu attribuito l'abbattimento di due Lightining, ma gli statunitensi ammisero la perdita di soli quattro P-38).
Il primo abbattimento dell'ANR fu accreditato al sergente maggiore Francesco Cuscunà. Il primo combattimento ebbe grande risalto sulla stampa e alla radio. Sia da Albert Kesselring che da Wolfram von Richthofen giunsero messaggi di congratulazioni. Il 24 gennaio i Macchi M.C.205 si trasferiscono su due basi in Friuli. Il 28 gennaio gli M.C.205 registrarono il primo abbattimento di un bombardiere quadrimotore statunitense da parte dell'ANR, per la prima volta con insegne nazionali. La vittoria aerea fu accreditata al sergente Marconcini. Il sottufficiale, gregario del comandante Visconti, abbatté un B-24 Liberator di una formazione diretta in Germania, nel cielo del Friuli meridionale. Un altro quadrimotore fu abbattuto, in collaborazione, da tre piloti, uno dei quali, il tenente Vittorio Satta, venne però a sua volta colpito e ferito dai mitraglieri del bombardiere statunitense e costretto a lanciarsi con il paracadute. Il 16 giugno 1944, il maggiore Herschel Green, pilotando un P51B Mustang, ha riportato una vittoria contro un MC.205 dell'ANR.[18]
A metà febbraio del 1944, il 1º Gruppo fu trasferito in una base alla periferia di Reggio Emilia, con il compito di attaccare i quadrimotori alleati e i loro caccia di scorta.
Entro il 25 febbraio 1944 il 1º Gruppo C.T. registrava 26 vittorie a fronte di nove perdite. L'11 marzo si verificarono combattimenti molto violenti. I piloti italiani rivendicarono l'abbattimento di 12 aerei (gli Alleati registrarono per questa missione l'abbattimento di due B-17 e il danneggiamento di altri 7) ma persero tre piloti, incluso il tenente Giovanni Battista Boscutti, i resti del cui apparecchio insieme a quelli del pilota furono recuperati sessantatré anni dopo a Correzzola dal gruppo Romagna Air Finders. Una settimana dopo, 30 Macchi e 60 Bf 109 dello JG.77, si scontrarono con circa 450 bombardieri alleati con la loro scorta.I piloti dell'ANR abbatterono almeno quattro aerei nemici, ma il caporale Zaccaria fu ucciso mentre scendeva appeso al suo paracadute dal pilota di un P-38 che lo mitragliò deliberatamente da breve distanza. Anche la RAF da parte sua aveva emanato disposizioni di mitragliare i piloti dell'Asse lanciatisi con il paracadute.[17]
Il 2 maggio 1944, il neo-capitano Fioroni e l' "asso" capitano Adriano Visconti abbattevano un P-51 Mustang che stava attaccando il "Veltro" del sottotenente Cucchi (intento ad abbattere una "Fortezza Volante" B-17): prima vittoria dei nostri piloti a spese di quello che fu spesso definito il miglior caccia della seconda guerra mondiale.[19] Alla fine di maggio 1944, il numero degli MC 205 a disposizione dell'ANR era però già talmente diminuito da renderne necessaria la progressiva sostituzione con i Fiat G.55. Infine, a causa della mancanza di pezzi di ricambio, i pochi esemplari di Veltro rimasti intatti vennero relegati a compiti d'addestramento. Come riferiscono documenti del Comando alleato, la loro scomparsa dal fronte, per gli anglo-statunitensi, fu «...un vero sollievo».[20]
Per un breve periodo però anche un gruppo da caccia tedesco, "L'asso di cuori" (II gruppo del 77º Stormo), nell'autunno del '43, quando esso si trovava in Italia e aveva bisogno di nuovi aerei. Interessante il parere dei piloti tedeschi, secondo i quali l'aereo era un buon caccia, sebbene non straordinario: aveva un buon comportamento in volo, era veloce, ben armato (solo nella versione con i cannoni), ma tendeva a stringere troppo nelle virate, mentre il rifornimento delle armi e del carburante era assai lungo e tribolato se comparato con i loro aeroplani (quattro serbatoi interni anziché uno solo come nel '109 tedesco, all'epoca non c'erano punti di rifornimento 'unici' come negli aerei che sarebbero venuti in seguito). La radio era potente, ma inaffidabile per le interferenze captate.
La differenza dei comandi del gas (poi rettificata per dare 'manetta' spingendo avanti la leva e non all'indietro, come nei normali caccia italiani) contribuì a causare incidenti, dei quali sono noti almeno sette casi complessivi (con danni dal 60% al 100%), e la perdita di almeno quattro piloti[21]. Vi è traccia anche di alcuni combattimenti aerei (in particolare, una grande battaglia aerea il 1º dicembre, dove 13 aerei tedeschi dichiararono tre P-38 abbattuti o gravemente danneggiati, più diversi bombardieri colpiti: in effetti, gli Alleati ebbero dispersi tre P-38 quel giorno, sia pure senza chiarirne le cause), con esiti incerti, spesso frustrati dalle pessime comunicazioni e da malfunzionamenti (avvitamenti in combattimento, guasti all'impianto ossigeno e alle armi, incendi ai motori), finché questi velivoli vennero ceduti agli italiani proprio alla fine del 1943, per ritornare ai Bf 109G.


L'aereo vero
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la mia versione è quella con la mimetica sperimentale tedesca usata dai Macchi di stanza a Cascina Vaga (Lombardia)
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saluti
Piero e famiglia
 
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view post Posted on 13/8/2020, 07:15
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dunque, a parte che la prima foto riproduce un modello e non un aereo vero, colto in fase di decollo con carrello quasi retratto ma con il particolare non reale dell'elica ferma, e fatto con una buona mimetica realizzata molto bene, le altre foto, di un'altro modello, evidenziano una mimetica eseguita a pennello in modo piuttosto elementare, buona l'idea del pilota in corsa su allarme che da' al diorama un senso di movimento interessante, finalmente buone anche le foto; nel complesso un discreto miglioramento, complimenti

Massimo
 
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