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MESSERSCHMITT BF 109 G-6, 1/72 - Plastic kit Airfix

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view post Posted on 13/6/2012, 11:17
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MESSERSCHMITT BF 109


Il Messerschmitt Bf 109 è uno dei più noti caccia tedeschi della seconda guerra mondiale e uno degli aerei da combattimento costruito nel maggior numero di esemplari nella storia. Prestò servizio tra il 1937 e il 1947 grazie a continue modifiche e migliorie.

È stato l'aereo dei più grandi "assi" della storia, da Erich Hartmann (il pilota da caccia di maggior successo in assoluto, con 352 aerei abbattuti) a Hans-Joachim Marseille, accreditato del più alto numero di vittorie aeree (158) sul fronte occidentale di cui 151 in Africa. È stato pilotato anche dai più grandi "assi" di altre forze aeree, come quella finlandese, ungherese, rumena e croata.

Nei libri e nelle riviste viene a volte chiamato anche Me 109, dalla contrazione del nome del costruttore. La sigla Bf indica invece il nome della fabbrica di produzione (Bayerische Flugzeugwerke AG) che nel luglio 1938 mutò il nome in Messerschmitt AG. Gli aerei progettati da allora in poi assunsero la denominazione Me, mentre quelli progettati in precedenza (comprese le varianti) continuarono a chiamarsi Bf.

I Messerschmitt 109B-1 iniziarono ad essere consegnati all'unità d'élite della Luftwaffe, lo Jg 132 Richthofen, all'inizio del 1937 e, come altri diversi modelli di aerei tedeschi, fu inviato in Spagna, dove era in corso la Guerra Civile, alla Legione Condor per rimpiazzare i biplani Heinkel He 51. I Messerschmitt si dimostrarono molto efficaci, ma il ministero tedesco della Propaganda non volle pubblicizzare il coinvolgimento della Luftwaffe nel conflitto.

Alcuni velivoli divennero di proprietà spagnola dopo la fine della guerra civile. Uno sviluppo successivo alla seconda guerra mondiale effettuato dagli spagnoli portò all'Hispano Aviación HA-1112 Buchon che restò in linea fino alla fine degli anni cinquanta se non oltre; i tecnici dell'Hispano Aviation unirono il Rolls Royce Merlin inglese, il motore del grande avversario del Bf 109, lo Spitfire, alla cellula base della macchina tedesca ottenendo così un ben superiore velivolo da caccia e attacco al suolo, usandolo in varie campagne belliche nel Nord Africa con un certo successo.


Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il primo settembre 1939, con l'attacco alla Polonia, la Luftwaffe aveva in linea più di mille Bf 109 in grado di servire attivamente.[10] In Polonia vennero utilizzate le versioni C,D e soprattutto E del 109. Quest'ultima versione montava il motore Daimler-Benz DB 601A da 1.050 cavalli ed era armata con due mitragliatrici MG 17 da 7,9mm nel muso e due cannoncini MG FF da 20mm nelle ali. Con il loro vantaggio di 160 km/h sui P.Z.L. polacchi, i Messerschmitt potevano entrare o lasciare il combattimento a loro piacimento. Dopo pochissimi giorni dallo scoppio delle ostilità i combattimenti tra caccia erano virtualmente cessati ed i 109 si dedicarono all'attacco al suolo, mitragliando le colonne polacche in ritirata.

Battaglia d'Inghilterra. All'epoca della battaglia d'Inghilterra la versione più diffusa era oramai la E', motorizzata da un Daimler-Benz DB 601. Aveva già sconfitto tutto quanto gli era stato opposto, in special modo durante la campagna di Francia. L'Emil, come fu soprannominata questa versione, dovette confrontarsi con il britannico Supermarine Spitfire Mk.I e con il meno veloce Hawker Hurricane. Il Bf 109E primeggiava sullo Spitfire in velocità ascensionale ed accelerazione, potendo fare affidamento su un propulsore ad iniezione diretta,

Un importante vantaggio di cui godeva il 109 risiedeva nel fatto che il suo motore Daimler-Benz, proprio essendo ad iniezione, consentiva al pilota di entrare immediatamente in una picchiata, risparmiando preziosi secondi. Al contrario, i motori Rolls-Royce Merlin degli Spitfire e degli Hurricane, per altri aspetti molto efficaci, andavano a carburatore; non era possibile lanciare l'aereo in picchiata direttamente dal volo livellato, in quanto la spinta di G negativi avrebbe interrotto il flusso del carburante, spegnendo istantaneamente il motore. Il Bf 109E aveva un raggio d'azione di 660 chilometri in condizioni ideali. In missione di combattimento, con il carburante speso per ondeggiare in copertura sui bombardieri, il 109E poteva andare poco oltre la costa inglese. Insomma, disponeva di trenta minuti per la penetrazione, di venti minuti per il combattimento e di altri trenta minuti per il volo di ritorno, che si svolgeva sul Canale della Manica, mentre la spia del carburante lampeggiava. Il sottomodello E-7, con serbatoi da 300 litri aggiuntivi, arrivò troppo tardi per essere impiegato in quella campagna. Nonostante il fondamentale svantaggio strategico di combattere, per così dire, 'fuori casa' e la necessità di limitare il tempo di permanenza in area di combattimento a circa 30 minuti(a causa delle ben note carenze di autonomia) il Bf 109 uscì bene anche dalla battaglia d'Inghilterra e, grazie anche alle tattiche più flessibili e alla maggiore esperienza dei piloti tedeschi rispetto ai troppo rigidi schemi inglesi, in termini numerici risultò vincitore,anche se di stretta misura, nei confronti diretti sia contro gli Hurricane (338 aerei inglesi abbattuti da Bf 109 contro 142 Bf 109 abbattuti dagli Hurricane) sia contro gli ancor più temibili Spitfire (242 contro 168), con un rapporto complessivo a suo favore di 580 caccia inglesi abbattuti contro 310 Bf109 perduti (rapporto di 1,8: 1).

Dopo la battaglia d'Inghilterra si passò alla versione F (Friedrich), dotata di un motore Daimler-Benz DB 601N da 1 300 cavalli, da 2 mitragliatrici da 7,9 mm in fusoliera e un cannoncino da 15 mm che sparava attraverso il mozzo dell'elica. Il Bf 109F nella sua versione tropicalizzata affiancò l'Emil sul fronte nordafricano: piloti come Marseille dimostrarono la sua sostanziale superiorità verso i velivoli nemici ed alleati.

Italia
Messerschmitt Bf 109 G-10 dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana a Malpensa.Il Bf 109 servì anche nelle file della Regia Aeronautica e nell'Aeronautica Nazionale Repubblicana.

Dopo le prime interessanti esperienze come l'avioraduno di Zurigo del '37 e la guerra in Spagna, il Bf 109 venne valutato molto seriamente dalla Regia quando nel 1940, durante una serie di prove al centro sperimentale di Guidonia, un Emil dimostrò di poter raggiungere l'allora ragguardevole velocità massima di 565 km/h. L'entusiasmo suscitato che portò alla raccomandazione di un acquisto o di una produzione su licenza in Italia portò però ad un nulla di fatto.

Nei mesi successivi la palese inferiorità di materiale moderno che la Regia aveva nei confronti di alleati e nemici continuava anche a causa di un'industria nazionale incapace di produrre macchine davvero moderne, anche quando la licenza del motore tedesco DB 601 venne acquistata ed i Macchi ne beneficiarono, mantenendo però armi e metodologie costruttive superate.

Visto che i caccia "serie 5" tardavano troppo, venne necessariamente autorizzata la richiesta di Bf 109 che arrivarono ai reparti nel 1943, ma quel centinaio di esemplari ricevuto vennero per lo più distrutti al suolo durante l'estate di quell'anno dai violenti bombardamenti aerei, e l'effettiva resa di quest'operazione fu piuttosto modesta.

Dopo l'8 settembre, la Repubblica Sociale Italiana si ritrovò con una piccola forza aerea, l'Aeronautica Nazionale Repubblicana, che necessitava di caccia. Dopo la distruzione di gran parte delle attrezzature per la produzione di tali macchine a causa dei bombardamenti, i piloti italiani dovettero passare ai Bf 109 G-6/10/12/14 e qualche K-4. La prima a riceverli, è la 4ª squadriglia del 2º Gruppo caccia, la "Gigi tre osei". I passaggi vengono effettuati assai rapidamente sull'aeroporto di Aviano, verso la metà del giugno 1944. In un mese e mezzo, sino alla sospensione dei voli in agosto, i Me109G partecipano attivamente alle vittorie del 2º gruppo (dotato anche di Fiat G.55. ndr): 15 bombardieri e 17 caccia anglo-americani abbattuti. Dopo la crisi dell'agosto, il 2º gruppo torna a combattere e l'intero reparto passa sui Me.109G. A metà dicembre, il 2º Gruppo riceve un primo esemplare di Me.109K. Alcuni gradivano di più questi velivoli, anche perché si trattava delle versioni più recenti, ma molti invece consideravano migliori le macchine italiane, anche se ormai le possibilità di scelta erano esaurite. Tra febbraio e marzo il 2º Gruppo abbatteva 21 bombardieri e 9 caccia.

Ma il 2 aprile 1945, il reparto subiva una disastrosa sconfitta. Quel giorno, ventiquattro Bf 109 del II° Gruppo decollavano dalle basi di Aviano ed Osoppo e, nonostante tre velivoli dovessero rientrare, per problemi tecnici, gli altri proseguirono, facendo quota, verso il lago di Garda e successivamente su Ghedi, Brescia. Qui intercettavano una grande formazione di B-25, scortati dai P-47D del 347 Fighter Squadron. Nella battaglia che ne seguì, i piloti dell'ANR subirono una pesante sconfitta: non meno di 14 Bf 109 vennero abbattuti e sei piloti italiani uccisi. Gli americani, da parte loro, non subirono nemmeno una perdita. Altro reparto a ricevere i Me.109G e K è il 3º gruppo caccia. Il 7 marzo 1945, il Gruppo effettua la sua prima uscita operativa abbattendo un bombardiere e un caccia. Seguono, sino alla sospensione dei voli nella seconda metà di aprile, altre dodici missioni di intercettamento." Un altro reparto ad utilizzare i caccia tedeschi su il 1º Gruppo. "Il primo grosso combattimento affrontato dal gruppo di Adriano Visconti avviene sulla Lombardia il 3 marzo 1945. Il 14 dello stesso mese avviene un altro durissimo scontro sulla zone del lago di Garda, tra Me.109 del 1º gruppo e Boeing B.17 scortati da Republic P-47. Alla fine di esso risultano abbattuti 7 aerei americani ed un Messerschmitt". Secondo altri autori, invece, il combattimento del 14 marzo si risolse in una disfatta per il 1º Gruppo. Adriano Visconti, asso pluridecorato e comandante del 1º Gruppo, con altri 16 Messerschmitt, intercettò, sul lago di Garda, una formazione di B-25 Mitchell del 321º Bomber Group, che rientrava dopo il bombardamento del ponte ferroviario di Vipiteno. Gli otto P-47 di scorta (del 350ºFighter Group) attaccarono con grande decisione a loro volta i più numerosi Messerschmitt italiani. Visconti attaccò frontalmente il Thunderbolt del Flight Officer Walter Miller che aveva appena abbattuto il Bf 109G-10/AS "3-7" di uno dei suoi uomini, il sergente Domenico Balduzzo, che restò ucciso nonostante si fosse lanciato col paracadute. Ma lo stesso comandante del 1º Gruppo fu colpito e ferito al volto dalle schegge e costretto a lanciarsi. Il bilancio della giornata fu drammaticamente negativo: tre piloti italiani morti, uno ferito, tre aerei abbattuti e sei danneggiati, a fronte di un solo P-47 danneggiato. Il 15 marzo l'ANR attribuì a Visconti la vittoria e la segreteria inoltrò la pratica per richiedere il "Premio del Duce", le 5.000 che spettavano all'abbattitore di un monomotore. In realtà il P-47 di Eddy rientrò alla base di Pisa. Anche per il 1º Gruppo, il 19 aprile 1945 è il giorno dell'ultima uscita operativa. In tale occasione decollano da Lonate Pozzolo quattro Me.109K pilotati dai tenenti Oddone Colonna ed Aurelio Morandi e dai sergenti Pedretti e Franciosi: essi si portano all'intercettazione di tre Convair B.24 Liberator. Due dei B.24 fuggono in Svizzera, il terzo abbatte l'aereo di Morandi e viene a sua volta centrato dai colpi sparati dal tenente Colonna." L' equipaggio del bombardiere Consolidated B-24 Liberator, presenziò poi al funerale del pilota abbattuto, l'ultimo caduto dell'ANR. "I piloti con maggior numero di abbattimenti dell'ANR furono Ugo Drago e Mario Bellagambi - entrambi con il Bf 109Gs - con 11 ciascuno. Drago aveva 5 precedenti vittorie, Bellagambi due." I tre gruppi dell'ANR hanno ricevuto in totale circa 170 Bf 109. Complessivamente l'Italia ricevette oltre 300 Bf 109.



SCHEDA TECNICA



Tipo aereo da caccia
Equipaggio 1
Progettista Willy Messerschmitt
Costruttore Messerschmitt AG
Data primo volo 29 maggio 1935
Utilizzatore principale Luftwaffe
Esemplari oltre 33 000

Dimensioni e pesi

Lunghezza 8,95 m
Apertura alare 9,97 m
Altezza 2,60 m
Superficie alare 16,4 m²
Peso a vuoto 2 250 kg
Peso max al decollo 3 200 kg

Propulsione

Motore un Daimler-Benz DB 605 A
Potenza 1 475 PS (1 085 kW) al decollo

Prestazioni

Velocità max 650 km
/h a 6600 m
Autonomia 560 km
850 km con serbatoi supplementari da 300 L
Tangenza 12 000 m

Armamento

Mitragliatrici 2 MG 131 calibro 13 mm
Cannoni 1 MG 151/20 calibro 20 mm più
2 MG 151/20 o 2 MK 108 calibro 30 mm opzionali in rack subalari o
Bombe 1 bombenträger (rack) ETC 50 VIIId (4 da 50 kg) o
1 bombenträger ETC 500 IXb (1 da 250 kg) o
1 Bombenträger ETC 503 (1 da 500 kg) opzionali o
Missili 2 WGr 21 (o 42) opzionali



il modello, Airfix 1:72, riproduce la versione G-6 in dotazione alla nostra
aeronautica, in particolare "3° STORMO, CERVETERI, AGOSTO 1943
e proprio perche', ormai si era giunti alla fine, l'applicazione delle nostre insegne su quelle originali tedesche risulta essere
molto imprecisa e approssimativa, come e' visibile dalle foto, le insegne
tedesche sono state coperte da uno strato di vernice anonimo


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Edited by Akagi54 - 17/1/2014, 21:53
 
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Master-Model
view post Posted on 13/6/2012, 22:37




Carino come soggetto ma la mimetica ha qualcosa di strano :unsure:
 
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view post Posted on 14/6/2012, 16:46
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la mimetica di questo soggetto, uno degli ultimi arrivati per cercare di tamponare all'ultimo momento il dilagare delle forze alleate, il 10 agosto gli americani erano sbarcati in Sicilia, era originaria tedesca. I nostri piloti, in fretta e furia, hanno cancellato con della vernice che si trovavano sul posto tutte le insegne e codici tedeschi, sulle ali e sulle fiancate della fusoliera, apponendovi i codici del reparto e sulle superfici superiori le insegne fasciste in modo irregolare....infatti sulla semiala destra l'applicazione e' uguale a quella della semiala sinistra, invece le asce dei fasci dovevano essere posizionate verso l'esterno anziche' verso l'interno, sulle superfici inferiori non e' stata apposta nessuna insegna........ormai il morale era sotto i piedi...........

dopo l'arresto di Mussolini, avvenuto il 25 luglio 1943, sui nostri aerei rimasero solo le insegne Sabaude, e cioe' : fascia bianca in fusoliera e croce bianca sulla deriva.....le insegne fasciste furono ovviamente, cancellate o quasi

Edited by Akagi54 - 3/6/2013, 22:14
 
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